Come già abbiamo avuto modo di dire, la risposta dei cittadini alla chiamata della digitalizzazione è sorprendente. Non spaventa il fatto che l’introduzione di una maggiore informatizzazione dei flussi di comunicazione possa implicare una minore interazione fisica tra medico e paziente.
Se quasi il 70% si dichiara mediamente favorevole a questa prospettiva, il 97% si sente a proprio agio, sapendo che ciò implicherà il trattamento dei propri dati sanitari, mentre un altro 20% sostiene di avere molta confidenza con i device.
Dunque, i cittadini sarebbero pronti alla trasformazione digitale. E le strutture sanitarie?
Partendo da una ricerca pubblicata sulla rivista Impresa Sanità (ISA) dell’Ottobre 2022, a cura di Chiara Bonotto e Lucrezia Ferrario, consultabile qui, approfondiremo l’esperienza dell’Istituto Ortopedico Galeazzi di Milano (prima del trasferimento nelle nuove strutture) che ha adottato ORControl™, per evidenziarne il contesto e la risposta di operatori sanitari e medici.
Il contesto
Il potenziamento dell’infrastruttura digitale rappresenta un importante passo verso la ricostruzione dell’ecosistema salute secondo efficienza: parte di questo processo prevede, prima di tutto, il coinvolgimento delle persone nella trasformazione della cultura aziendale.
Menzionando proprio il caso dell’implementazione di ORControl™ (Operating Room Control) all’interno del Galeazzi, la ricerca ne ha riconosciuto l’importanza strategica nel raggiungimento di una maggiore competitività:
“È facilmente intuibile come tale tecnologia rappresenti, a tutti gli effetti, una innovazione in campo sanitario, in grado di valorizzare il processo produttivo, incrementando l’efficienza, l’efficacia, la produttività e la sicurezza dei percorsi assistenziali, coordinando, in tempo reale, la gestione delle procedure nel blocco operatorio, attraverso una timeline operativa”, intuitiva, smart e visual.
La risposta di operatori sanitari e medici
La ricerca si è concentrata “sulla percezione del software in un tipico ambiente ospedaliero. L’introduzione di queste tecnologie infatti ha come obiettivo il miglioramento dei processi, ma presuppone anche un consistente percorso di cambiamento organizzativo che può avere effetti importanti sull’attività degli operatori”.
L’indagine svolta sul campione del Galeazzi ha dimostrato come la propensione all’utilizzo dei sistemi informatici sia stata per il 58% alta.
Sono state dunque registrate percezioni positive a favore dello strumento innovativo rispetto allo standard, a riprova del fatto che la tecnologia ha migliorato la visualizzazione della saturazione delle sale operatorie e garantito la trasparenza delle informazioni.
L’esperienza dell’Istituto Ortopedico Galeazzi può dunque considerarsi positiva sotto molteplici aspetti, espressione dei punti di forza del software stesso, quali “la programmazione dinamica delle sedute operatorie, la trasparenza delle informazioni anamnestiche del paziente e riguardanti l’intervento chirurgico, la configurabilità flessibile per apportare modifiche, la tracciabilità del paziente in struttura e la presenza di alert in tempo reale che garantiscono una comunicazione semplice e intuitiva con conseguente rapidità delle informazioni e maggiore sicurezza sia del paziente sia dello stesso operatore sanitario”.
Per approfondimenti, vi invitiamo a leggere la ricerca.